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Vicenti a La Scala con un’opera su San Pietro

L’estro creativo dell’artista nocese Carlo Vicenti ha dato alla luce un’opera intitolata “S. Pietro”, donata alla Comunità monastica della Madonna della Scala in occasione della festa liturgica dei santi Pietro e Paolo, lo scorso 29 giugno.

L’opera si caratterizza per la sua essenzialità: l’uso espressivo di un cavo di rame, manipolato ad arte a voler mostrare anse e pieghe ridondanti e involute, che poi fuoriescono a supportare una croce capovolta e a reggere una pietra tipica delle nostre zone. Essenzialità, dicevamo, quella dell’“arte povera”, un movimento che ebbe la sua nascita nel secolo scorso e caratterizzato dal rifiuto dell’arte tradizionale, per far ricorso a materiali “poveri”, come terra, legno, metalli, stracci ecc., con l’intento di evocare le strutture originali del linguaggio della società, legate al luogo del vissuto dell’artista, a sottolineare la relazione tra la sua opera e l’ambiente che lo circonda.

Vicenti si fa latore pugliese, appunto, di questa corrente artistica usando una pietra, propria della terra di cui lui stesso è figlio, e una treccia di rame, espressione dell’ingegno umano su un materiale naturale, per esprimere la sua riflessione sulla vita di san Pietro e la sua relazione con Cristo.

"Sento di ringraziare l’artista Carlo Vicenti per averci parlato da credente a credenti, attraverso la vicenda esistenziale di san Pietro, racchiusa in modo originale nell’opera considerata. - ha dichiarato padre Antonio G. Cassano osb aggiungendo - Una vicenda che si può dire parallela a quella di ciascuno di noi quando, afferrati dalla chiamata di Cristo, iniziamo un percorso di fede che non è mai rettilineo ma presenta curve, andirivieni, volute e al cui centro è sospesa e dominante la croce, a indicare che la vita è fondamentalmente offerta d’amore".

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